Storia

Il Museo Ebraico di Bologna, istituito nel 1999 è gestito da una Fondazione pubblica creata dal Comune di Bologna, dalla Comunità Ebraica di Bologna e dall’Associazione Amici del Museo, sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Bologna e dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Il MEB è un museo interattivo; la visita alla sezione permanente si avvale di strumenti multimediali e di apparati espositivi che permettono una lettura del percorso storico con diversi livelli di approfondimento.
Il MEB è anche un centro culturale per la conoscenza del ricco e straordinario patrimonio architettonico, artistico, documentario e librario ancora presente in Emilia-Romagna. Un patrimonio visitabile attraverso specifici percorsi sia a Bologna, sia nel territorio regionale.
In Bologna l'itinerario prevede l'ex ghetto ebraico, via Gombruti con l'attuale sinagoga, la Certosa con il cimitero ebraico, il Museo Medievale con le lapidi cinquecentesche, le case e le zone quattro-cinquecentesche in cui risiedevano gli ebrei prima dell'istituzione del ghetto nel 1555 (Palazzo Bocchi e Casa Sforno Ovadyah, fra le altre).
Nel territorio regionale il percorso si articola sia in direzione est, con Cento, Lugo e Ferrara con il suo Museo Ebraico, le tre sinagoghe, il cimitero e l'antico ghetto; sia in direzione ovest, con Modena e la sinagoga monumentale dell'emancipazione, Carpi con il Museo del deportato e il campo di Fossoli, Reggio Emilia con l'ex sinagoga del XVIII secolo, l'ex ghetto e il cimitero, Parma con la sinagoga ottocentesca e Soragna con il Museo Ebraico "Fausto Levi" e l'annessa sinagoga neoclassica.

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ultima modifica 2016-04-22T17:44:00+01:00
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