Scuola secondaria di I grado
Tutti i percorsi proposti alle scuole possono essere modificati per essere portati in classe o svolti a distanza.
LETTERE A SERGIO
Sergio Calò ha 8 anni quando la sua vita cambia. L’Italia, Bologna - la città dov’è nato nel 1930 - i suoi amici lo additano come diverso, non può più andare a scuola e non capisce bene perché. Che cosa ha fatto? Le giornate passano lente, per fortuna ci sono i suoi fratelli: Emanuele, Raimondo e Aureliano con cui giocare; la piccola Alberta di cui prendersi cura e poi mamma e David che, da quando è morto papà, è diventato il suo punto di riferimento. E poi nel 1943 tutto precipita e di Sergio non sappiamo più nulla.
L’incontro si conclude con una lettera, scritta dai partecipanti a Sergio, partito per ignota destinazione.
CHI ERA ARPAD WEISZ?
La persecuzione antiebraica in Italia attraverso la storia dell'allenatore ebreo del Bologna calcio
Arpad Weisz era un grande allenatore di calcio. A Bologna era riuscito a fare quello che nessun allenatore aveva mai fatto: vincere due scudetti e una coppa dell’Expo, a Parigi, contro l’Inghilterra.
Ma Arpad Weisz era anche ebreo, un ebreo ungherese e quando in Italia vennero emanate le leggi contro gli ebrei neanche lui, così famoso e ammirato, fu risparmiato. Venne allontanato e per quasi sessant’anni il suo destino venne ignorato e la sua storia dimenticata.
Attraverso la ricostruzione della vita di Arpad Weisz ripercorriamo la storia della persecuzione antiebraica in Italia.
È possibile trasformare questo percorso in una lezione itinerante, a partire dallo stadio 'Dall'Ara' fino alle scuole 'Bombicci'.
PARTIGIANO RITA
Una ragazza come tante?
Rita Rosani è una ragazza come tante. Vive a Trieste, le piace la moda, a scuola se la cava, le amicizie non le mancano. Ma è anche ebrea e da un giorno all’altro il mondo comincia a crollarle addosso: viene espulsa da scuola; cacciata dal mondo del lavoro; il suo fidanzato arrestato… E poi la decisione di non restare a guardare, ma di combattere al fianco dei partigiani. A Rita è stata assegnata una medaglia d’oro al valor militare perché, come si legge sui muri della sinagoga di Verona, “Molte donne si sono comportate valorosamente, ma tu le superi tutte”.
MIO CUGINO HA LA KIPPAH E DUE FRIGORIFERI
Viaggio alla scoperta della cultura ebraica
Come si chiama quello strano cappellino che indossano gli ebrei? Perché in cucina hanno due frigoriferi? E perché riposano il sabato?
La visita guidata alla collezione permanente del MEB come spunto per un viaggio alla scoperta della cultura ebraica, un’occasione per conoscere le tradizioni, le feste, i rituali della parte ebraica della società italiana, per indagare somiglianze e differenze, per capire l’origine e smontare certi pregiudizi che ancora resistono.
È PRESA LA DECISIONE DI ESPATRIARE
Storia di una famiglia ebraica tra persecuzione e dopoguerra
Nel novembre 1943, Attilio Sinigaglia, con la moglie Lina e i figli Elena e Giorgio, passa illegalmente il confine tra l’Italia fascista e la neutrale Svizzera.
La loro unica colpa è quella di essere nati ebrei e nel nostro Paese, nelle nostre città gli ebrei sono da anni perseguitati nei loro diritti e ora nelle loro vite.
Grazie a fotografie, documenti e testimonianze ripercorriamo la storia di questa famiglia che non avremmo difficoltà a definire “normale”, e, attraverso questa, anche le tappe della persecuzione antiebraica in Italia.
LA FAMIGLIA RIMINI
Storie di emigrazione, deportazioni, fughe e solidarietà
Enrico, Lucia, Nella e Giuseppe sono i figli di Cesare Rimini e Olimpia Cantoni. Quella dei Rimini è una famiglia ebraica bene integrata nella società italiana degli anni Trenta del Novecento. Enrico è un brillante avvocato a Milano; Lucia e il marito Renzo commerciano in prodotti alimentari in Austria; Nella ha seguito il marito Enzo a Ferrara dove hanno una cartoleria; Giuseppe è rimasto a Mantova a gestire l’attività commerciale della famiglia. Con le leggi razziali prima e l’8 settembre poi le loro vite vengono stravolte e i fratelli Rimini sono trascinati in destini diversi fatti di emigrazione, deportazioni, fughe e solidarietà.
ITALIA: TERRA DI GIUSTI FRA LE NAZIONI
Il coraggio di scegliere il bene possibile
La storia della Shoah ci dà la possibilità di ragionare e confrontarci sul concetto di responsabilità individuale. Uno dei modi per farlo è quello di analizzare, senza alcuna volontà di giudicare, ma semplicemente con l’intento di conoscere, le storie di alcuni uomini e alcune donne, diversi per educazione, età o estrazione sociale, che negli anni Quaranta vissero sotto il regime fascista e l'occupazione nazista e che, davanti alla barbarie della dittatura, ebbero il coraggio di scegliere di compiere “il bene possibile”. Queste persone sono state riconosciute Giuste tra le Nazioni e sono per noi un esempio, fonte di speranza e di conforto.
LA CASA DELLA VITA
Visita guidata al cimitero ebraico di Bologna
Il cimitero ebraico di Bologna, attualmente in uso, seppur separato da un muro, fa parte di quello della Certosa. Esso fu creato per volontà del rabbino Marco Momigliano a metà del XIX secolo, qualche anno dopo la ricostituzione della comunità ebraica di Bologna.
Attraverso le sue lapidi, il cimitero racconta la storia della sua Comunità: dall’emancipazione, alle leggi antiebraiche, alle deportazioni fino a oggi, offrendo spunti per approfondimenti e riflessioni sulla storia ebraica.
C’ERA UNA VOLTA UNA PAROCHET…
La storia a partire dagli oggetti
Tra gli oggetti della collezione del MEB, fa bella mostra di sé una parochet. Si tratta di una tenda che serve a proteggere l’armadio che, in sinagoga, ospita il sefer Torah. È arrivata al MEB nel 2014 e proviene da Castiglione dei Pepoli. Ma come è arrivata lì? La storia di quest’oggetto è allo stesso tempo la storia di un’indagine storica, di due nuclei famigliari che a Castiglione dei Pepoli cercarono rifugio durante la guerra e di un esercito composto da uomini che hanno attraversato il mondo per venire a combattere e a morire per liberare l’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.
4000 ANNI DI STORIA IN UN RACCONTO ITINERANTE
Visita guidata al museo ebraico di Bologna
La mostra permanente del MEB permette di fare un viaggio nella storia e nella cultura ebraica lungo 4000 anni. Dalla storia narrata nella Bibbia fino a quella dei giorni nostri, passando per le diaspore antiche, la distruzione del Tempio di Salomone, la diaspora europea, i ghetti, l’emancipazione, la Shoah e la nascita dello Stato di Israele, osservando al contempo gli oggetti della ritualità ebraica e con un focus sulla storia bolognese.
È possibile integrare la visita guidata al MEB con la visita guidata alle sinagoghe di Bologna. Scrivici per verificare la disponibilità e i costi.
Quale mostra temporanea è al momento visibile al MEB?
Scrivi a didattica@museoebraicobo.it per scoprirlo
e per sapere se è un percorso adatto alla tua classe.
Per informazioni e prenotazioni: Francesca Panozzo
e-mail: didattica@museoebraicobo.it
tel 349 5480585 anche via whatsapp