La Brigata Ebraica
"Essere utili soldati assegnati alle diverse formazioni dell'VIII Armata britannica era un fatto, ritrovarsi in precise compagnie composte di soli ebrei, con una propria organizzazione, un distintivo e una propria bandiera, un comandante della stessa religione, in pratica essere riconosciuti ufficialmente come Brigata Ebraica, era tutto un'altra cosa".
È quanto accadde in Romagna nel 1944 durante l'ultimo autunno di guerra, quando gli Alleati anglo-americani si trovarono di fronte alla Linea Gotica e dovettero fermarsi per quattro lunghi mesi invernali e riorganizzare tutti i piani in attesa dell'offensiva primaverile.
All'VIII Armata era stato assegnato il versante adriatico e il 25 agosto 1944 era partito l'assalto in direzione della Pianura Padana. Dopo solo quattro giorni dall'inizio dell'offensiva, il 29 agosto 1944, il Premier britannico Winston Churchill annunciò alla Camera dei Comuni la costituzione di una specifica Brigata Ebraica che avrebbe combattuto in Italia sotto la bandiera bianco-azzurra con la Stella di David. Il Jewish Infantry Group si vedeva così assegnato un proprio compito e ruolo e i giovani volontari ebrei che la costituivano ai primi di novembre sbarcarono al porto di Taranto e da lì raggiunsero le truppe alleate lungo la Linea Gotica.
L'offensiva ebbe inizio nel marzo 1945 e culminò ai primi di aprile, quando i volontari del Jewish Brigade Group varcano il Senio insieme al Gruppo di Combattimento "Friuli" all'altezza del Mulino Fantaguzzi, una frazione del comune di Riolo Bagni diventata famosa per l'asprezza degli scontri che la circondarono e che venne liberata dalla Brigata Ebraica solo dopo molte ore di combattimento. Furono i momenti più duri e rischiosi di quegli ultimi due mesi di guerra, ma all'alba del giorno successivo la Brigata poté avanzare fino alla borgata di Cuffiano, conquistando Monte Ghebbio e Monte Guerzola.
Al termine della guerra, i soldati del Jewish Brigade Group organizzarono la ricostruzione delle principali infrastrutture, come il ponte sul Lamone a Faenza, oltre ad aver contribuito in maniera determinante alla ricostruzione delle locali Comunità Ebraiche e a favorire il passaggio clandestino delle frontiere europee a gruppi di ebrei superstiti dai campi di sterminio verso l'unico rifugio possibile. Quello che dal maggio 1948 diventerà lo Stato di Israele.