Mostre itineranti
Il Museo Ebraico di Bologna mette a disposizione di musei, istituzioni culturali, scuole, biblioteche, sinagoghe e altri luoghi pubblici alcune fra le mostre curate nel corso degli anni. In alcuni casi sono disponibili i cataloghi.
A cura della Biblioteca del Museo, sarà inoltre possibile ricevere indicazioni bibliografiche per eventuali percorsi di ricerca.
Informazioni sui contenuti, sulle note tecniche, sulle modalità di prestito e i costi si possono richiedere ai seguenti recapiti:
e-mail: info@museoebraicobo.it | tel. +39.051.65.69.003
Sono disponibili:
¤ Mostre su patrimonio ebraico in Emilia Romagna
Ghetti e giudecche in Emilia-Romagna
Fra memoria e luoghi tangibili, il tema dei ghetti e delle giudecche è emblematico: i quartieri ebraici hanno segnato in modo inconfondibile vaste aree dei nostri centri storici, spesso le parti più antiche e significative. Nella Regione Emilia-Romagna, sotto il profilo urbanistico, 32 sono le località nelle quali si è reperito un quartiere abitato in antico dagli ebrei, ma soltanto 11 furono i ghetti veri e propri; a Correggio, Guastalla, Reggio-Emilia, Finale Emilia, Carpi, Modena, Bologna, Cento, Ferrara, Lugo, Rimini.
La mostra vuole porre l'attenzione anche sui complessi temi del recupero urbanistico e del restauro edilizio di questi luoghi di memoria della vita e della storia degli ebrei nel nostro territorio regionale.
Scheda tecnica in breve:
n.50 fotografie a colori con apparati didascalici in italiano
Catalogo: si
Le sinagoghe in Emilia-Romagna
Attualmente sono sei le sinagoghe attive in Emilia-Romagna, a Bologna, Parma, Modena, Soragna, due a Ferrara. A queste si aggiungono quattro edifici sinagogali non più attivi, uno a Reggio Emilia, due a Carpi e uno a Ferrara: si tratta di monumenti complessi, dei quali si illustrano le vicende storiche, l'impronta stilistica e si mettono in evidenza i patrimoni degli arredi lignei, tessili e dei corredi cerimoniali.
Scheda tecnica in breve:
n.50 fotografie a colori con apparati didascalici in italiano
Catalogo: si
Cimiteri ebraici in Emilia-Romagna
La mostra sui cimiteri ebraici di Monticelli d’Ongina, Fiorenzuola d’Arda, Busseto, Soragna, Fidenza, Parma, Cortemaggiore, Reggio Emilia, Scandiano, Correggio, Guastalla, Novellara, Modena, Carpi, Finale Emilia, Bologna, Cento, Ferrara, Lugo intende portare l'attenzione su un rilevante patrimonio culturale, non sempre sufficientemente valorizzato e che necessita di una più attenta opera di tutela e di conservazione.
Il percorso espositivo narra le vicende storiche di questi luoghi, strettamente legate a quelle dell'insediamento ebraico di cui erano espressione, e si sofferma sulla loro caratteristica di "archivi" da cui ricavare le dinamiche dei gruppi familiari ebraici.
Scheda tecnica in breve:
n. 50 fotografie e apparati didascalici in italiano
Catalogo: si
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¤ Mostre storico-didattiche
LE LUCI DI HORN. Storie di un astronomo a Bologna
Guido Horn d’Arturo (Trieste 1879-Bologna 1967), ebreo triestino, fu direttore dell’Osservatorio universitario di Bologna per un trentennio, interrotto solo dall’epurazione razziale. A cinquanta anni dalla sua scomparsa, il Museo Ebraico di Bologna, la Sofos, l’Osservatorio Astronomico e il Dipartimento di Fisica e Astronomia dedicano questa mostra per ricordare questo scienziato geniale, astronomo visionario, pioniere della divulgazione scientifica, personaggio eclettico, patriota.
Sin dagli anni Trenta, Guido Horn ideò una metodologia del tutto nuova di costruzione e aggiustamento degli specchi dei telescopi che ha rivoluzionato lo sviluppo della moderna astronomia osservativa: il suo “specchio a tasselli” realizzato nei primi anni Cinquanta, di 1,8 m di diametro complessivi, composto di 61 tasselli esagonali, è considerato il progenitore dei moderni grandi telescopi, tra i quali l’European Large Telecope dell’ESO - 39 m con 798 tasselli - che sarà operativo in Cile nel 2014, e nello spazio il James Webb Space Telescope della Nasa - 6,5 m con 18 tasselli - il cui lancio è previsto nel 2018.
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BOLOGNA 1961. I mondi di Primo Levi
Mostra ideata e progettata a cura del Centro internazionale di Studi Primo Levi di Torino in collaborazione con il Museo Ebraico di Bologna.
La mostra nasce a seguito della grande esposizione I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza, ideata e progettata a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino allestita a Torino nel 2015.
Sviluppato in collaborazione con il Museo Ebraico di Bologna e per celebrare il Giorno della Memoria, il percorso non si limita a raccontare il sopravvissuto di Auschwitz, ma si focalizza sul 1961, un anno particolare, che vede Levi invitato a Bologna in un ciclo di lezioni Trent’anni di storia italiana, presso il Teatro Comunale, con Giorgio Bassani, Giulio Supino, Enzo Enriques Agnoletti e Piero Caleffi. Levi, poco più che quarantenne, parlò di deportazione e sterminio degli ebrei, in uno dei primi incontri pubblici su quel tema, rivolti in particolare ai più giovani.
Di Levi, nel 1961, è anche pubblicata la Testimonianza per Eichmann; proprio nei primi anni Sessanta, Primo Levi fa del dialogo con gli studenti, nelle scuole di tutta Italia, quello che lui stesso definirà il suo terzo mestiere, oltre quello di chimico e di scrittore. Sono del 1961 le traduzioni in francese e tedesco di Se questo è un uomo, ed è la data di inizio della scrittura de La tregua. In quello straordinario 1961, Levi si cimenta con l'arte della finzione in racconti di fantascienza, incrociando il suo percorso letterario con quello di Italo Calvino, narra storie di montagna (il racconto La carne dell’orso), recensisce il volume Il chimico di Fabrizio De Santis, che anticipa il suo progetto narrativo del Sistema periodico.
Una mostra che offre una possibilità nuova e coinvolgente di conoscere Primo Levi, una figura esemplare per insegnare i valori migliori alle giovani generazioni.
Scheda tecnica in breve:
N 13 pannelli cm 80x90
N. 3 pannelli cm 70x90
n. 2 pannelli cm 80x120
n. 2 pannelli cm 50x200
Catalogo NO
I GIUSTI TRA LE NAZIONI. I non ebrei che salvarono gli ebrei in Emilia Romagna 1943-1945
I Giusti tra le Nazioni sono i non ebrei che durante la Shoah salvarono uno o più ebrei dalla deportazione e dalla morte, rischiando la propria vita e senza trarne vantaggio personale.
Yad Vashem, l’Istituto per la Memoria della Shoah, istituito nel 1953 a Gerusalemme, si dedica dal 1963 alla ricognizione e al riconoscimento di questi salvatori: coloro che vengono riconosciuti Giusti ricevono una medaglia e un diploma d’onore e, per ciascuno, viene piantato per ciascuno un albero lungo il viale dei Giusti.
Ad oggi sono più di 20.000 i Giusti tra le Nazioni riconosciuti da Yad Vashem, di cui 400 italiani.
La mostra si focalizza sui 54 Giusti che nel territorio dell’Emilia Romagna hanno nascosto, protetto e nutrito ebrei in pericolo di vita per settimane, a volte mesi; le loro storie dimostrano che, nonostante la tragedia che colpì il popolo ebraico, uomini e donne non sono rimasti passivi, ma, rischiando la vita, hanno messo in pratica la massima talmudica secondo la quale “chiunque salvi una vita salva l’umanità intera”.
Scheda tecnica in breve
n.16 pannelli cm. 100x70 di cui 3 non numerati
Catalogo: no
La partecipazione degli ebrei al Risorgimento in Emilia-Romagna [1815-1870]
Ideata a realizzata dal Museo Ebraico di Bologna in ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia, la mostra intende guardare nel suo insieme alla storia del rapporto fra gli ebrei italiani e la vicenda del Paese nel corso dell’Ottocento e, in particolare, evidenziare l’apporto e la partecipazione degli ebrei del territorio emiliano-romagnolo agli eventi che determinarono il Risorgimento e la successiva nascita dello Stato unitario.
INSEGNARE... NARRANDO STORIE. Laura Orvieto e il suo mondo
Curata da Caterina Del Vivo del Gabinetto Vieusseux di Firenze, la mostra si focalizza sulla scrittrice Laura Orvieto (1876-1953) e sulle sue opere, ancora oggi attuali in ambito sia letterario, sia pedagogico e divenute veri e propri classici della narrativa per l’infanzia. La mostra ripercorre con raffinata accuratezza la sua vita, la nascita in una famiglia della borghesia ebraica milanese, l’infanzia a Milano, la collaborazione con Rosa Errera, pioniera dei primi doposcuola per bambini poveri, l’arrivo a Firenze dopo il matrimonio con Angiolo Orvieto, poeta e fondatore della rivista “Il Marzocco”, e le amicizie femminili - da Eleonora Duse ad Amelia Rosselli - le persecuzioni razziali e il ritorno alla scrittura dopo la guerra.
I materiali documentari riprodotti, provenienti in gran parte dall’archivio della scrittrice conservato presso il Gabinetto Vieusseux di Firenze, raccontano lo stretto rapporto tra la passione di Laura per la narrazione e il suo amore per i bambini, attraverso un suggestivo accostamento tra personaggi reali e personaggi d’invenzione, tra racconto e biografia.
Scheda tecnica in breve
n.16 pannelli cm 70x100
Catalogo: no
Ebrei di Salonicco 1492-1943: la diplomazia italiana e l'opera di rimpatrio
La mostra si incentra sul salvataggio dei 350 ebrei italiani a Salonicco nel 1943, avvenuto grazie all'azione dei Consoli italiani Guelfo Zamboni - oggi Giusto tra le Nazioni - e Giuseppe Castruccio, e alla collaborazione del Capitano Lucillo Merci.
Nel 1941 vivevano in Grecia circa 80.000 ebrei: la maggioranza, circa 56.000, concentrati nella città Salonicco, nella zona di occupazione tedesca, 3.400 in Tracia e Macedonia orientale, sotto l'occupazione bulgara, il resto, circa 20.000 persone, erano sotto l'occupazione italiana. In Italia l'antisemitismo fu istituzionalizzato dallo Stato con le leggi razziali del 1938, poi estese a tutti i possedimenti coloniali italiani; sebbene nella Grecia occupata, non divenne centrale nella repressione. Al contrario, nella zona controllata dai tedeschi, la persecuzione antisemita costituì un obiettivo primario: la città di Salonicco divenne il laboratorio per la eliminazione della più grande comunità ebraica della Grecia. Tra il 15 marzo e il 10 agosto del 1943, i tedeschi deportarono ad Auschwitz-Birkenau quasi tutta la comunità ebraica di Salonicco. Si salvarono dal massacro solo i cittadini con un passaporto di nazione neutrale o non invasa dalla Germania. In questo complesso contesto si inserisce l'azione diplomatica del Consolato Generale italiano a Salonicco, e in particolare del Console Guelfo Zamboni e del Console Giuseppe Castruccio.
Scheda tecnica in breve
n.16 pannelli cm. 100x70
Catalogo: no
La Brigata Ebraica in Romagna 1944-1946
Attraverso il Mediterraneo e l'Italia per la libertà
La mostra è una edizione integrata di quella presentata nel giugno 2003 a Roma (La Brigata Ebraica in Italia 1943-1945. Attraverso il Mediterraneo per la libertà), incentrata sulle vicende e sui fatti più salienti legati al passaggio del Jewish Brigade Group lungo la Linea Gotica e in Romagna.
Attraverso mappe, militaria, documenti d'epoca e testimonianze, si fa luce su una pagina ancora poco conosciuta della storia d'Italia e della storia degli ebrei in Italia: si approfondiscono le vicende della Brigata Ebraica, affascinante nella sua unicità.
Scheda tecnica in breve
n.24 pannelli cm.100x70 con testi e foto
Catalogo: si
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¤ Mostre per il Giorno della Memoria
LA SECONDA GENERAZIONE
La mostra si compone di tavole tratte dal graphic novel “La seconda generazione” di Michel Kichka.
Come si evince subito dal titolo, la testimonianza della Shoah non è affidata in questo caso alla vittima sopravvissuta ai campi di sterminio, ma a uno dei suoi diretti discendenti, il maggiore dei due figli maschi, che racconta come l’esperienza si sia ripercossa su tutta la vita della sua famiglia e di ciascuno dei suoi famigliari.
Il padre dell’autore, Henri Kichka, sopravvive, unico della sua famiglia, a un lungo periodo di detenzione in una serie di campi di concentramento tra cui, ultimo, quello di Auschwitz, e alla marcia della morte con la quale, all’arrivo delle truppe sovietiche, le SS costringono i prigionieri a evacuare in condizioni impossibili. Tornato alla vita normale, Henri si sposa e mette al mondo quattro figli, ma non racconta loro la sua storia: la lascia trasparire attraverso segni che non si possono nascondere, come il numero impresso sul braccio, riferimenti sporadici, l’interpretazione di ogni successo scolastico dei figli come una rivalsa su Hitler.
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Mario Finzi [Bologna 1913- Auschwitz 1945]
Musicista bolognese tra arte e impegno per la salvezza degli ebrei perseguitati
Sulla scorta dei documenti del fondo archivistico “Mario Finzi”, la mostra storico-documentaria si snoda sulla vicenda biografica di Mario Finzi, eminente figura di pianista bolognese, che vide la sua carriera artistica spezzata dagli eventi che segnarono l’avvio della persecuzione antiebraica in Italia. Mario Finzi, giovane antifascista e appartenente alla Resistenza, dal 1941 si impegnò con tutte le sue energie per salvare ebrei di Bologna e dell’Emilia-Romagna attraverso la DELASEM (Delegazione per l’Assistenza degli Ebrei Migranti), organizzazione nazionale di cui Finzi divenne il segretario per la rappresentanza di Bologna e nella quale lavorò con Eugenio Heiman. Furono suoi amici i migliori bolognesi del periodo: Cesare Gnudi, Giorgio Morandi e Giuseppe Raimondi, i fratelli Telmon, i fratelli Arcangeli, Gina Fasoli, Corrado Festi, Massenzio Masìa, Armando Quadri, Gino Onori. Arrestato nel 1944 dai nazifascisti per la sua attività di oppositore, fu poi imprigionato nel campo di Fossoli. Da qui, fu deportato ad Auschwitz, dove morì nell’inverno 1944-45.
Scheda tecnica in breve
n. 8 pannelli in forex cm.100x70 montabili su qualsiasi superficie piana
Catalogo: no
Simone Samuele Spritzman
un ebreo sopravvisuto ad Auschwitz da Kishnev a Parma
Simone Samuele Spritzman nacque a nel 1904 a Kishinev, in Bessarabia. Quando la sua terra passò dalla dominazione russa a quella rumena, per proseguire gli studi Spritzman si trasferì in Italia, dapprima a Parma, poi a Torino.
Dal 1939, con le leggi razziali, al 1945 egli fu vittima di drammatiche vicende il cui esito finale fu la deportazione. Nella storia della persecuzione antisemita italiana, Simone Samuele Spritzman fu uno tra le tante migliaia di individui, all’inizio sorvegliati, in seguito arrestati, infine deportati nei campi di concentramento italiani poi in quelli tedeschi. Fu tra le poche centinaia di persone che tornarono e tra quelli che riuscirono a ricostruirsi una vita sociale, professionale e affettiva, impegnando, tuttavia, le proprie energie nella personale elaborazione del lutto, costruendo con i documenti la propria storia, affidando ad essi la memoria del trauma subito.
Scheda tecnica in breve
n.10 pannelli cm.100x70
Catalogo: si
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¤ Mostre storico-artistiche
Feste e Vita Ebraica
Le opere di Emanuele Luzzati del Museo Ebraico di Bologna
I sette dipinti sono stati realizzati per la grande mostra Arte e cultura ebraiche in Emilia-Romagna (1988) e sono un unicum nella produzione artistica di Emanule Luzzati.
Le opere, di grandi dimensioni, raffigurano alcuni aspetti della vita ebraica (il matrimonio, il rabbino, la scuola, il cimitero), insieme ad alcune delle principali festività (il Seder di Pesach, Sukkoth, Rosh-ha shanà) e creano un percorso che esprime l’identità ebraica di Luzzati: i suoi colori e la sua visione fiabesca sono i medium di una personale memoria della sua tradizione.
Scheda tecnica in breve
n.12 pannelli di cm.170 x 90, dipinti a tecnica mista
Catalogo: si
Unknown/Sconosciuto e altre storie
Personale di Rutu Modan
Rutu Modan, nata in Israele, è autrice di fama internazionale, nota anche come illustratrice per riviste e libri per bambini, pubblica fumetti e illustrazioni ormai da una ventina d'anni. Ha suscitato in Italia un vivo interesse con Unknown/Sconosciuto - pubblicato in anteprima mondale da Coconino Press nel 2006 - in cui Rutu Modan, con il suo stile essenziale ed elegante, riesce a catturare i dettagli di una realtà colta nei suoi aspetti più banali, sullo sfondo di un paese che aspira con fatica alla normalità. Sconosciuto è il corpo di un uomo morto in un attentato a Tel Aviv che fa incontrare i due protagonisti, ma sconosciuti sembrano essere anche Kobi e Numi, che solo lentamente sembrano riuscire, attraverso un sottile e fragile legame fra loro, a ritrovare se stessi.
Un disegno dal tratto essenziale, uno stile di commovente lucidità che coglie con inesorabile esattezza i rapporti tra i personaggi e lo spazio in cui vivono e si muovono.
Scheda tecnica in breve
51 disegni
Catalogo: no