Un giro in città: Bologna ebraica
Museo Ebraico di Bologna
6 luglio | 12 settembre 2021
Mostra a cura di
Vincenza Maugeri e Caterina Quareni
Con la collaborazione di
Piero Offidani
Fotografie di
Franco Bonilauri
Michele Levis
Roberto Macrì
Film-documentario
Cesare Barbieri
In occasione dell'estate 2021, che ci traghetterà agli appuntamenti musicali del JEWISH JAZZ! di settembre, ed in particolare delle visite guidate serali che si terranno i martedì di luglio e agosto, presentiamo al pubblico la mostra Un giro in città: Bologna ebraica, curata da Vincenza Maugeri e Caterina Quareni.
Suggestivi scatti, antiche vedute, immaginari artistici sono lo spunto per un percorso attraverso luoghi che raccontano ancora oggi la storia degli ebrei a Bologna iniziata più di sette secoli fa e che fanno della Bologna ebraica uno degli itinerari di maggior interesse turistico e culturale della città.
Il primo documento che attesta la presenza degli ebrei a Bologna risale al 1353. Da allora la loro presenza in città rimane abbastanza costante e florida fino alla definitiva cacciata, avvenuta nel 1593. Eccettuati brevi e sporadici ritorni di individui o piccoli gruppi, gli ebrei ricominciano a far parte della società bolognese solo dopo l’emancipazione napoleonica, nel 1796. Nel corso della loro permanenza, sia in età medievale e moderna, sia in età contemporanea, danno significativi apporti alla vita culturale ed economica della città, di cui restano le testimonianze in libri e documenti conservati negli archivi e nelle biblioteche di Bologna e tracce ancora visibili in città: la casa quattrocentesca dell’intellettuale Ovadyah Sforno in piazza Santo Stefano, il palazzo cinquecentesco dell’umanista Achille Bocchi in via Goito, con la monumentale iscrizione ebraica e latina incisa nello zoccolo, l’edificio di via San Vitale un tempo sede di una grande sinagoga, l’ex ghetto ebraico nei pressi delle Due Torri, le lapidi medievali provenienti dall’antico cimitero ebraico di via Orfeo conservate presso il Museo Civico Medievale, il cimitero ebraico ottocentesco ancor oggi in uso adiacente al complesso della Certosa, la Sinagoga di via de’ Gombruti, costruita negli anni ’30 su progetto di Attilio Muggia e attualmente arricchita di un secondo tempio sottostante. A questi monumenti storici si aggiunge il Memoriale della Shoah, realizzato nel 2017 presso la nuova stazione dell’alta velocità.
Nel percorso di mostra, oltre alle foto di Franco Bonilauri, Michele Levis e Roberto Macrì, anche le suggestive vedute dell’antico ghetto di Guido Neri, e due importanti opere, un disegno di Emanuele Luzzati del 2005 e uno di Marina Falco Foa del 2014, che interpretano il ghetto di Bologna, donate dagli artisti al MEB.
Il film “Dalla condivisione al ghetto. Lo spazio degli Ebrei a Bologna dal XIV al XVI secolo” appositamente prodotto dal Museo Ebraico di Bologna per narrare la storia della Bologna ebraica, completa il percorso espositivo.