MOSE MAIMONIDE - Ciclo 4 PADRI PER 4 IDEE

Giovedì 16 maggio 2024, ore 17 - Incontro con Chiara Carmen Scordari, Università di Pisa, alla scoperta di Mosè Maimonide. Ingresso libero.

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Maimonide (1135-1204), nome originale ebraico Moshé ben Maimón, nacque in un’agiata famiglia ebraica di Cordova, al tempo della dominazione dei tolleranti Almoravidi.

Quando Maimonide era quasi adolescente, il subentro al potere della nuova stirpe marocchina, più intransigente, degli Almohadi, costrinse lui e la sua famiglia a spostarsi prima in Marocco (Fez), poi in Palestina e, infine, in Egitto.

Maimonide scrisse la maggior parte delle sue opere in arabo, lingua predominante nei paesi in cui soggiornò, anche se comunque molte delle sue opere furono presto tradotte in ebraico. Esercitò la professione clinica, fino a divenire il medico del visir egiziano subalterno al famoso Saladino, ma non trascurò studi giuridici, teologici e filosofici.

Fu rabbino, scelto a guida della comunità ebraica di Egitto. In particolare, stese: un commento in arabo alla Torah; un codice di diritto talmudico (Mishné Mishnah, in ebraico) che rappresenta ancora un punto di riferimento nella storia della civiltà israelitica; La guida dei perplessi in arabo, ritenuta da molti la maggiore opera di filosofia ebraica mai scritta. Con quest’ultima opera Maimonide, di formazione aristotelica, cercò di trovare un terreno di incontro e sintesi tra la parola della Torah, la filosofia greca (con attenzione particolare ad aristotelismo e neoplatonismo) e le acquisizioni scientifiche dell’epoca.

Amato e criticato sia in vita sia dopo la morte, costituisce indubbiamente uno dei vertici della speculazione ebraica medievale; non va tralasciato, infine, che anticipò e ispirò figure di spicco della Scolastica duecentesca come S. Tommaso D’Aquino, Alberto Magno e Duns Scoto.

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ultima modifica 2024-05-09T15:43:48+01:00
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