L’HAGGADAH DI SARAJEVO
La Haggadah di Pesach è il testo che commenta l’episodio biblico della schiavitù degli ebrei in Egitto e della loro liberazione. Questo libro viene letto in una cerimonia a carattere prevalentemente familiare, il Seder, che si svolge nelle prime due sere della Pasqua ebraica.
L’unica e sorprendente Haggadah di Sarajevo è stata creata molti anni fa, alla metà del XIV secolo, in Spagna. Forse non sapremo mai la data e il luogo esatti della sua creazione e chi fu a decorarla, ma è certo che sia diventata un simbolo di liberazione e della città di Sarajevo. Arricchita da dipinti in rame e oro, fu portata in territorio ottomano dagli ebrei cacciati dalla Spagna nel 1492. I nazisti cercarono di prenderne possesso durante la Seconda Guerra Mondiale, ma il bibliotecario musulmano del Museo Nazionale di Sarajevo, dove era custodito il prezioso volume, riuscì a nasconderlo in una moschea, dove rimase fino alla fine della Guerra. Riportato al Museo, fu nuovamente salvato, questa volta dal direttore del Museo, anche lui musulmano, durante la Guerra dei Balcani del 1992.
Al MEB saranno esposte 71 delle 142 tavole, realizzate a mano, che riproducono fedelmente le pagine del manoscritto. Oltre alle figure umane le miniature contengono animali: uccelli, cani, pecore, conigli, api, cavalli, mucche, leoni, rane e fiori, gigli, alberi … Tutti questi elementi sono rappresentati pieni di colori, vividi e in armonia fra loro.
Inoltre, la sezione “Sopravvivere a Sarajevo” con le suggestive foto di Edward Serotta, che ripercorre l’attività umanitaria dell’associazione “La Benevolencjia”, durante la Guerra dei Balcani tra il 1992 e il 1995.
La mostra, curata da Alberto Rizzerio e Danièle Sulewic, nasce dalla collaborazione del MEB con il Centro Culturale Primo Levi e la Comunità Ebraica di Genova.
10 aprile - 12 giugno 2022