Per non dimenticare il bene: percorso della memoria tra i “Giusti tra le Nazioni” in Emilia-Romagna
Lo Yad Vashem di Gerusalemme rilascia il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni ai non ebrei che, in modo disinteressato e mettendo a rischio la vita propria e dei propri cari, salvarono gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale. Nella notte della ragione, la scelta dei Giusti fu di rispettare la legge morale radicata nel proprio animo, anziché le aberranti disposizioni normative del tempo. Già da alcuni anni il Museo Ebraico di Bologna si dimostra particolarmente sensibile a queste vicende.
Nel 2013 dedica una mostra documentale dal titolo “I Giusti tra le nazioni. I non ebrei che salvarono gli ebrei in Emilia-Romagna. 1943-1945” agli emiliano-romagnoli insigniti dell’onorificenza da parte dello Yad Vashem. La mostra ottiene un grande successo da parte del pubblico e continua a riscuotere un eccezionale interesse anche negli anni successivi, tanto da essere esposta in parecchi paesi della Romagna in occasione del Giorno della Memoria.
Parallelamente dà il suo appoggio e contribuisce attraverso la propria rete di contatti alla realizzazione del film di Valentina Arena “Al riparo degli alberi” (2015), dedicato ad alcune storie di salvatori e salvati, i cui discendenti si sono gentilmente prestati a concedere interviste e a tornare sui luoghi di quelle vicende.
Facendo quindi tesoro di queste felici esperienze e con l’intento di proseguire, ampliare e conservare il lavoro di ricerca e il patrimonio di fonti storiografiche -scritte e orali- raccolte a monte, nel 2017 il Museo Ebraico di Bologna dà vita all’ambizioso progetto di giungere, per successivi stati di avanzamento, alla mappatura completa dei Giusti tra le Nazioni emiliano-romagnoli, che, attualmente, sono già oltre sessanta, e andranno sicuramente ad aumentare mano a mano che si concluderanno con successo i processi di riconoscimento in corso.
Tutti i materiali raccolti (video, foto, scansioni, ecc.), corredati dal racconto sintetico della vicenda di salvataggio e da una bibliografia, sono organizzati in un fascicolo che fa capo al singolo Giusto e sono conservati e messi a disposizione del pubblico in una banca dati all’interno della quale è possibile navigare collegando le persone ai luoghi, alle storie e alle reti di solidarietà nelle quali spesso si trovarono a operare, ricostruendo un vero e proprio percorso della memoria.
Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna con la L.R. n. 3 del 2016 “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna”.