L'EBREO ERRANTE. Nuove prospettive su un mito europeo
Il mito dell’Ebreo condannato da Cristo a vivere e ad errare sino alla fine dei tempi si forma pienamente con l’Età moderna, pur se muove da radici antiche. In questo volume, i nomi dell’Ebreo errante vengono fatti parlare per rivelare discontinuità e ambiguità del mito. I testi dell’Europa medievale e della Germania seicentesca, che l’hanno alimentato in tutto il vecchio continente, sono riconsiderati sulle fonti originali e in nuova prospettiva critica. Antropologi, storici, filosofi, letterati, linguisti, ebraisti, studiosi del teatro e delle arti seguono la multiforme fortuna dell’enigmatico Errante e ne indagano, in dialogo tra loro, i significati reali e simbolici. In importanti figure e in sorprendenti testi della diaspora ebraica si colgono risposte all’erranza materiale, etica e culturale dei singoli e delle comunità, mentre il sionismo si presenta come abolizione dell’Ebreo errante. Questa figura, emblema o stigma dal Seicento in poi del popolo ebraico, nella sua dimensione extraterritoriale, si imprime nell’immaginario collettivo, stimola la fantasia mitopoietica di grandi scrittori, straordinari artisti e umili cantori, diviene paradigma di pensiero, sollecita tra gli orrori del XX secolo e di fronte alla barbarie nazista una sua rilettura dall’interno stesso del mondo ebraico.
Fabrizio Franceschini insegna Linguistica italiana all’Università di Pisa, vi ha diretto a lungo il Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici “Michele Luzzati” ed è vicepresidente della Società Storica Pisana. Le sue ricerche riguardano Dante, la storia della lingua italiana, la lingua del cinema, i dialetti giudeo-italiani, gli incontri e scontri tra diverse lingue e culture, la letteratura della Shoah. La sua bibliografia conta 190 titoli tra cui 13 monografie e 11 edizioni di testi o volumi collettivi. Tra le sue ultime pubblicazioni Il chimico libertino. Primo Levi e la Babele del lager (Roma 2022); ha curato Frida Misul, Canzoni tristi. Il diario inedito del lager (3 aprile 1944-24 luglio 1945) (Livorno 2019), Per Frida Misul. Donne e uomini ad Auschwitz (Livorno 2019), Under Gentile Eyes. Representations of the Jews and Judaism in Medieval and Modern Europe (con E. Giaccherini, Firenze 2021).
Serena Grazzini insegna Letteratura Tedesca all’Università di Pisa, è vicedirettrice del Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici “Michele Luzzati” e membro del comitato direttivo della rivista di germanistica «literatur für leser:innen». Le sue ricerche vertono principalmente sulle forme del comico letterario, sulla letteratura ebraico-tedesca, sul rapporto tra letteratura e cultura. Ha dedicato diverse pubblicazioni agli studi sul mito, tra cui i volumi Der strukturalistische Zirkel. Theorien über Mythos und Märchen bei Propp, Lévi-Strauss, Meletinskij (Wiesbaden 1999), Barbablù. Il mito al crocevia delle arti e delle letterature (curato con A. Cecchi, «Arabeschi» 15, 2020), Friedrich Nietzsche und die griechische Culturgeschichte von Jacob Burckhardt(Mitschrift von Louis Kelterborn) (Firenze 2021), Geschichte – Mythos – Biographie. Martin Luther im zeitgenössischen Comic (Frankfurt am Main 2023).
Piero Capelli è professore ordinario di ebraico all'Università Ca' Foscari Venezia. Il suo campo d'indagine è la storia dei testi e delle idee nell'ebraismo tardoantico e medievale, in particolare nei testi rabbinici in ebraico e in aramaico e negli apocrifi e pseudepigrafi in greco. Si sta occupando della prima edizione critica del resoconto ebraico del primo processo pubblico contro il Talmud, tenuto a Parigi nel 1240.È direttore di «Henoch» (rivista internazionale di studi storico-testuali su giudaismo e cristianesimo in età antica e medievale). È membro dei comitati scientifici della rivista di cultura «Humanitas» e della rivista internazionale dell'Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (AISG) «Materia Giudaica», e del comitato di redazione della rivista «Annali di Ca' Foscari. Serie orientale».